Sulla banchina del porto di Genova gli autocarri hanno scaricato centinaia di casse, cataste di legname e faesite per le case da costruire ad Ushuaia, estremo lembo della Terra del Fuoco, a pochi chilometri da Capo Horn. Seicento operai e tecnici, con le loro famiglie, partono sul piroscafo "Genova" per concretizzare il sogno dell'industriale bolognese Carlo Borsari di dar vita sul 55° parallelo, ai confini del mondo, ad una "Nuova Bologna".
In sette giorni, a tempo di primato, viene scaricato il piroscafo e si iniziano i lavori di costruzione della città. Durante il primo mese alcuni operai dormono sul piroscafo "Chaco" alla fonda nel porto, mentre un altro gruppo trova sistemazione nelle case prefabbricate, costruite nelle prime settimane.
A poco a poco nel villaggio la vita si anima: i bambini cominciano a frequentare le scuole, gli operai continuano a lavorare per completare gli edifici (un albergo per turisti, sei ville, una centrale idroelettrica, una fabbrica di cellulosa, strade). Incomincia a funzionare un cinematografo, un ricreatorio con il bar e si allestisce perfino una squadra di calcio.
Gli operai percepiscono una paga di 900 pesos al mese, che al cambio sono 115.000 lire, la metà dei quali può essere risparmiata.
Ecco cosa scrive il "Giornale dell'Emilia" nel settembre 1948 a proposito della spedizione in "Terra del Fuoco":
"Carlo Borsari ha trentacinque anni ed è nato a Bologna. Ha attraversato la Patagonia. Egli ha trovato la più ampia comprensione nel governo argentino che ha favorito nel modo migliore il suo progetto. La fase preparatoria di Bononia gli è costata un intero anno di lavoro senza sosta alcuna. Ha viaggiato quasi ininterrottamente, toccando diverse capitali d'Europa, facendo la spola tra Roma e Buenos Aires, tra le città industriali italiane ed il porto di Genova. L'impresa ha del miracoloso. L'accuratezza dell'organizzazione ha stupito anche i tecnici più esperti. Bononia avrà un sicuro avvenire e servirà ad unire nel modo migliore, col suo contributo di genialità e di lavoro, le due nazioni latine."
Fonte: testo tratto dalla pubblicazione "Lo sguardo altrove..." a cura di Renzo Bonoli e Rocchino Mangeri che accompagna la mostra "Cento anni di emigrazione emiliano-romagnola tra storia e memoria", realizzata con il contributo della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
Foto pubblicate nel volume "Lo sguardo altrove..." a cura di Renzo Bonoli e Rocchino Mangeri e parte della mostra "Cento anni di emigrazione emiliano-romagnola tra storia e memoria", realizzata con il contributo della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
La Gazzetta di Parma pubblica nel 1948 l'articolo "Nella Terra del fuoco sorgerà la Nuova Bologna: case, strade, ponti c'è tutto da fare. Partono subito dall'Italia in 620". Scarica la foto
Per la rubrica #EmilianInFuga della trasmissione "Aria Pulita", Alberto Maio è sulle tracce degli emiliani che lasciarono l'Italia nel 1948 alla ricerca di una vita migliore. In questa puntata si arriva alla fine del mondo: Ushuaia, Argentina. Video realizzato e curato da Alberto Maio, per Seven Gold Emilia-Romagna. Guarda il video
Nel 1948 l'impresa Borsari di Bologna, con i materiali portati dall'Italia, costruì i nuovi quartieri della moderna Ushuaia con ospedale, scuola, centrale idroelettrica e strade. Le costruzioni di allora sono ancora tutte abitate
Giovedì 21 ottobre 2021 è andata in onda la terza puntata del ciclo di approfondimenti online DossiER.
E' stata l'occasione per presentare il documentario "Al di là del mare", che unisce storie di migrazione del passato e del presente, dall’Italia all’Argentina e dall’Argentina all’Italia, a partire dalla storia di Ushuaia, la città più australe al mondo. Il documentario fa parte del omonimo progetto finanziato dalla Consulta degli Emiliano-romagnoli nel Mondo e realizzato dal Comune di Pontenure (PC) in collaborazione con Concorto Film Festival, con l’Unione Regionale Emilia Romagna di Buenos Aires e con l’associazione Nuove Generazioni TERRA di Mar Del Plata.
Il documentario parte dalla storia di due navi che nel 1948/49 portarono manovali, ingegneri e operai italiani e le loro famiglie, in particolare emiliano-romagnoli e veneti, fino alla terra del fuoc nella Patagonia meridionale dove ebbero un ruolo importante nella costruzione di Ushuaia, la città più australe al mondo, e si giunge al tempo presente, a storie attuali e all’influenza importante che ha la cultura italiana in queste terre “alla fine del mondo”. Allo stesso tempo vengono analizzate storie di migrazione di argentini, che si sono trasferiti in Italia in anni recenti, compiendo il percorso inverso, in cerca di opportunità migliori.
Ospiti della puntata:
Moderatore: Gianfranco Coda - Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
L'obiettivo di DossiER è approfondire questioni legate all'attualità, raccontare il fermento delle nostre Comunità nel mondo, divulgare i progetti e le iniziative realizzate con il contributo della Consulta.
Girato tra Buenos Aires, Ushuaia e Bologna, il documentario racconta una storia di mondi distanti inaspettatamente vicini. Si racconta la storia delle spedizioni Borsari, due viaggi compiuti dalla nave Genova nel 1948 e 1949, con il quale centinaia di italiani (moltissimi emiliano-romagnoli) arrivarono in una terra che si auto-definisce alla fine del mondo, la Patagonia nella sua zona più australe, precisamente ad Ushuaia.
La cornice narrativa che dà vita al documentario è quella del viaggio: il viaggio lunghissimo che intrapresero quegli italiani pieni di speranze, nel 1948; quello che è stato compiuto oggi, sulle tracce della memoria, che ci porta alla fine del mondo; e il documentario stesso "Al di là del mare" in fondo non è che un viaggio nell'animo umano, compiuto attraverso i ricordi e le aspirazioni di persone che hanno scelto (o dovuto scegliere) di lasciare il proprio Paese e cercarsi un altro posto nel mondo.
Documentario realizzato all'interno dell'omonimo progetto coordinato dal Comune di Pontenure, realizzato con il contributo della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo.
Regia e camera: Tomás Sheridan | Audio e montaggio: Chiara Granata | Produzione: Concorto in associazione con Polifilm Media