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Militante politica, Consigliera comunale, Deputata provinciale, Difensora del popolo... e poi "soggetto sovversivo" per la Giunta militare argentina: la storia di un'argentina di origini emiliano-romagnole che non ha mai smesso di lottare per i diritti delle donne e la parità

Nilda Nervi, nata il 27 gennaio 1942, é una argentina di origini emiliano-romagnole, residente a Viedma (Provincia di Rio Negro). I genitori della sua mamma, Maria Lazzarini, sono stati nati a Montescudo e Coriano, in provincia di Rimini, e arrivati a Viedma nel 1907.

Nilda Nervi, è una militante politica molto conosciuta a Viedma. Nel 1973 è stata consigliere comunale di questa città capoluogo della provincia di Rio Negro, e al tempo stesso direttrice provinciale del Ministero degli Affari Sociali. La sua carriera politica l'ha vista ancora due volte Consigliera comunale (nel 1995 e 2007), Deputata provinciale (2000) e Difensora del Popolo provinciale (2001). Tra le tante azioni messe in campo a favore delle donne, possiamo citare la legge comunale da lei proposta che istituisce a Viedma il "Consiglio Comunale delle Donne", di cui lei stessa è stata poi eletta presidente tramite voto popolare.

In agosto 2013, ha ricevuto dal Senato della Nazione Argentina un riconoscimento per il suo lungo impegno politico e sociale. Si tratta dell'onorificenza “Evita Compañera" che viene assegnata ad una donna per ogni provincia argentina, a riconoscimento del impegno sociale che esprime al meglio gli ideali di María Eva Duarte de Perón ("Evita"), anche chiamata "La abanderada de los humildes". Nel mese di settembre dello stesso anno, è stata premiata anche dal Consiglio Comunale di Viedma - su proposta di due giovani consiglieri comunali del Partido Justicialista, proposta accolta all'unanimità dal tutte le altre forze politiche - come esempio di militanza politica e compromesso sociale. 

Nilda Nervi si è iscritta al Partido Justicialista nel 1972 e ha fatto parte della generazione dei giovani militanti politici che hanno subito la feroce dittatura militare iniziata nel 1976 e che ha portato alla morte di 30 mila "desaparecidos" per la maggior parte giovani. All'epoca, Nilda era una funzionaria politica ed è stata imprigionata, nonostante fosse incinta di 6 mesi, in quanto la Giunta Militare la considerava un "soggetto sovversivo", che ha significato inoltre il licenziamento dall'impiego pubblico. Le è stato impedito di lavorare fino al 1983, con il ritorno della democrazia.

Nilda Nervi ha ricevuto nel 2018 la benemerenza* da parte della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo come riconoscimento per il suo profuso impegno politico e sociale.


* Il diploma di benemerenza viene concesso annualmente dalla Presidente dell’Assemblea legislativa, su proposta del Comitato esecutivo della Consulta, a emiliano-romagnoli all'estero che abbiano reso particolare onore alla nostra regione nel mondo.

nilda nervi

TESTIMONIANZE E PERSONAGGI