Giuseppe Morbiani nacque a Gravago di Bardi il 30 settembre del 1780; come tanti nostri concittadini, molto giovane, emigrò in Francia arruolandosi nell'esercito di Napoleone Bonaparte , seguendo l’Imperatore nelle campagne militari.
La battaglia di Aspern-Essling (Austria, 22 maggio 1809) vide lo scontro fra l’esercito francese e quello austriaco nel contesto delle guerre napoleoniche nell'ambito della Quinta coalizione. Al tempo della battaglia, Aspern era un comune non distante da Vienna.
Lo scontro rappresentò una sconfitta tattica per Napoleone; i suoi piani per attraversare il Danubio e infliggere una sconfitta decisiva all'esercito nemico non ebbero successo a causa soprattutto di difficoltà logistiche e l’imperatore fu costretto a ritirarsi abbandonando temporaneamente il terreno conquistato a nord del fiume, ma strategicamente vinse mantenendo il controllo dell’isola di Lobau e di Vienna. La prima preoccupazione dei francesi infatti fu quella di attraversare il Danubio. L’isola di Lobau, una delle molte che dividono il fiume in piccoli canali, fu scelta come punto di passaggio, effettuando le truppe francesi diligenti preparativi che culminarono con l’occupazione dell’isola nella notte tra il 19 maggio ed il 20. Il battaglione comandato da Massena era composto da una compagnia di granatieri, una di volteggiatori, le restanti 4 compagnie erano composte da fucilieri (o cacciatori per la fanteria leggera) che occupavano il centro della linea del battaglione, e per questa ragione venivano detti compagnie del centro.
Tra le compagnie di fucilieri marciava anche la 56^ dove era arruolato il giovane Giuseppe Morbiani. I fucilieri si distinguevano dallo shako ben piantato in testa, indossavano inoltre divise blu scure con risvolti bianchi come i pantaloni, colletto rosso e polsini rossi. Le truppe del Generale, Maresciallo dell’Impero Andrè Masséna attraversarono il fiume giusto in tempo per evitare che le avanguardie austriache prendessero il controllo della riva. I primi a lanciarsi all'assalto furono proprio i militi della 56 compagnia fucilieri e tra questi Giuseppe Morbiani che si gettò in avanti, senza paura unitamente a Giovacchino Demaghanis, Bernardo Piscatori e Michele Cordievole.
Durante il sanguinoso combattimento, il nostro giovane fu colpito di striscio da un colpo di cannone che gli fracassò il braccio sinistro, l’arto, dopo questa tremenda deflagrazione, gli rimase attaccato alla spalla solo per poca pelle. Mentre i chirurghi militari stavano tentando di cauterizzare la grave ferita per fermare l’emorragia, un trombettiere annunciò il passaggio di Napoleone Bonaparte col suo seguito. Morbiani, visto arrivare l’imperatore, si divincolò dai sanitari e, parandosi di fronte al cavallo di Bonaparte, si strappò il braccio sinistro stritolato e, gettandolo per aria, gridò “Vive l’Empereur”. l’imperatore si arrestò, sorpreso da questo gesto, scese da cavallo, si tolse il copricapo e, toccandogli le spalle, rispose: Bon jour, Baron de l’Empire. Il Morbiani, dopo le lunghe cure si riprese e tornò se pur menomato, alla sua amata Val Noveglia con una pensione che gli elargì il Governo Francese sino alla sua morte avvenuta, sempre a Gravago, il 19 novembre 1859.
Fonte: Articolo di Giuseppe Beppe Conti pubblicato sul sito Valcenostoria.it