L'evento svoltosi online e in spagnolo è stato rivolto alla comunità cilena e latinoamericana.
Presentiamo di seguito le diverse impressioni e commenti dei partecipanti. Ringraziamo per questo contributo Constanza Bianchini dell'Associazione ER Valle Aconcagua.
Questo libro è prodotto dalla Federazione Emiliano-Romagnoli nel Cile, con il coordinamento dell'Associazione Emilia-Romagna Valle de Aconcagua, in collaborazione con altre 5 associazioni Emiliano-Romagnole, quelle di La Serena, Traiguén, Purén, Capitán Pastene e Angol, con il contributo della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo.
La presentazione è cominciata con un'introduzione e presentazione dei 3 partecipanti: Ghisella Jara e Franco Finessi, come relatori, e Pietro Bianchini, come presentatore del libro. Finalmente, si è aperto ai presenti uno spazio di conversazione.
Il primo a commentare è stato Franco Finessi, da Santiago del Cile. Lui è italo-cileno, e ha vissuto più di 30 anni a Ferrara e provincia. Attualmente, abita in Cile e recentemente è parte della “Asociación Cultural Italiana”. Nel 2023, ha vinto la “miglior opera tematica realizzata da cittadini emiliano-romagnoli residenti all'estero” al concorso Folco Quilici 2023 della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) con il suo documentario “Huerta móvil: una storia di resistenza nelle metropoli”. A partire da questo documentario, lo ha conosciuto la famiglia Bianchini, invitandolo a collaborare nel libro nell’area di traduzione e edizione di testi.
Franco ha raccontato il suo stupore nel ricevere l’invito a partecipare ad un materiale così importante per la sua natura storica e archivistica. Secondo lui nel libro possiamo trovare “un tentativo di farci eredi delle azioni degli italiani in Cile che chissà con il tempo potrebbero essersi perse, ma grazie a opere come questo libro, vengono tramandate alle generazioni future”. Tra le testimonianze del libro, ha attirato la sua attenzione il personaggio di Antonio Pigafetta, poiché a Ferrara aveva amici di Vicenza, la città natale del navigatore, che gli raccontavano come a Vicenza sono stati intitolati licei e piazze a quel concittadino illustre.
Questo libro ha dato l’opportunità a Franco di conoscere le imprese che il navigatore vicentino ha compiuto in Cile e sa che darà l’occasione di conoscere tanti altri italiani illustri a tutti coloro che leggeranno il libro.
In seguito, si è collegata Ghissela Jara Leonelli da Angol al sud del Cile, in rappresentanza del “Circolo Italiano Emila-Romagna de Angol” del quale è presidenta da circa 10 anni. Ghissela ha detto:
“Voglio fare i miei complimenti a Pietro. Questo è stato un progetto ambizioso, un incarico con molto lavoro e dedicazione di tempo. Pietro ha sintetizzato tanta informazione ed è arrivato a termini con un libro interessante che raccoglie 500 anni! Un’enormità di tempo.”
Ha aggiunto inoltre:
“è un merito del libro raccogliere differenti tipi di contributi e informazioni, di livello alto ma anche di un livello più piccolo, per non lasciare fuori nessuno. Ha riconosciuto a persone come Ferdinando Pezzoli o la nostra storia di colonizzazione di Capitan Pastene con piccole storie di alcuni personaggi locali, che ringrazio.” Ghissela ha continuato dicendo: “come originaria di Capitan Pastene ringrazio lo spazio che ha dato nel libro al nostro piccolo paesino e il grande contributo che hanno fatto gli italiani nel formare da zero un paese bello, unico e ricco di tradizioni che si conoscono in molti luoghi, ma ora si continueranno a conoscere tramite questo libro”.
Successivamente, è stata data la parola a Pietro Bianchini, presidente dell'Associazione Emilia-Romagna Valle de Aconcagua, che ha pronunciato un discorso e presentato il libro del quale è stato direttore generale, descrivendolo:
“Il libro consta di 3 sezioni. Una prima parte con liste di personaggi, famiglie e associazioni. Nella seconda, dettagliamo più i personaggi storici, le famiglie notevoli e i contributi delle associazioni. È importante capire che l’italianità nelle scuole del Cile è estesa, arriva a 24 scuole da Arica a Punta Arenas.”
Rispetto alla terza parte, aggiunge:
“dal libro di Alberto Fernandez abbiamo scoperto molte cose. Ci siamo resi conto che la strada di fronte all’aeroporto Fiumicino di Roma dove si prende la macchina per andare a Roma, si chiama Arturo Dell’Oro, uno dei principali piloti dell’aeronautica italiana in Cile”.
Alberto Fernández, che ha collaborato nel libro con la sua ricerca “Presenza italiana nella storia aeronautica del Cile”, la quale è stata tradotta all’italiano per essere parte di questo libro. Alberto ha raccontato su don Bosco:
“lui sogna che vola in un veicolo e passa sopra le città vedendole dall'alto. Questo è un sogno profetico perché immagina la futura installazione dei suoi sacerdoti nella Patagonia, che avviene in seguito al mandato per l’ordine salesiano di andare a colonizzare la Patagonia e il cono sud del Cile”.
Inoltre, ha raccontato:
“ho avuto l’onore di conoscere padre Ronchi e ho una sua testimonianza di quando ha fatto voli su Aysén.”
Tra gli altri commentatori, William Zanatta, dall’Associazione Emiliano Romagnola del Perù, ha proposto un’interessante domanda riguardante l’educazione italiana che non considera dentro la storia del Bel Paese gli emigrati nel mondo. William si domanda:
“in quanti luoghi gli italiani hanno contribuito al progresso dei Paesi dove sono andati?...
Infine, Constanza Bianchini dell'Associazione Emilia-Romagna Valle de Aconcagua, che è stata collaboratrice nell’area di produzione e documentazione del libro e che ha moderato questo incontro, ha annunciato che il libro si può inviare via mail agli interessati e che si può scaricare sul sito Migrer.
Fonte: contributo inviato per MIGRER da Constanza Bianchini