La mostra “Emigrare ieri, emigrare oggi" nasce dal desiderio della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo di recuperare e testimoniare un percorso di memoria sulla nostra emigrazione attraverso le numerose e ricche testimonianze su un fenomeno che a partire dai primi del secolo scorso ha caratterizzato la nostra comunità regionale.
La nostra regione infatti, come molte altre in Italia, ha conosciuto soprattutto nel corso del novecento un importante flusso di emigrazione che ha riguardato specialmente i paesi e le comunità del nostro appennino. Salvaguardare la memoria di queste esperienze è fondamentale per la Consulta e per la Regione per far sì che non si perda quel tratto e quel senso di appartenenza e identità con le comunità di nostri corregionali all’estero. Molte di queste immagini, infatti, ci raccontano storie di persone che hanno lasciato la propria terra e i propri affetti per cercare un futuro migliore, talvolta anche attraverso percorsi ed esperienze tragiche e difficili.
Ricordare queste storie, riproporre questo spaccato di verità e di narrazione, serve a ricordarci e a farci capire da dove veniamo, chi siamo noi oggi e qual’ è stato il cammino, la strada, gli sforzi che la nostra regione, le nostre comunità hanno compiuto fino ad oggi.
Ma questa mostra non contiene solo immagini.
La sua forza risiede anche nel saper raccontare il fenomeno migratorio attraverso i numeri e, dietro i numeri, le storie di ieri ma anche di oggi.
Perché se è vero che si emigrava soprattutto in passato, non possiamo non vedere anche coloro che, soprattutto giovani, lasciano le nostre città e i nostri paesi anche nei giorni nostri. Cambiano i volti, certamente cambiano le ragioni, cambiano le destinazioni, ma le storie di chi lascia la nostra terra, ieri come oggi, sembrano sovrapporsi le une alle altre e intrecciarsi.
È nostro compito, delle nostre istituzioni regionali non dimenticare questa realtà e offrire sostegno e considerazione.
Un ringraziamento particolare per la realizzazione di questa mostra va all'Istituto regionale Fernando Santi Emilia-Romagna per i preziosi materiali che ci ha donato e al professor Fausto Desalvo per averci guidato attraverso i numeri e le statistiche che raccontano il nostro fenomeno migratorio.
Gian Luigi Molinari - Il Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo
Articolo di Maddalena de Franchis
Pubblicato il 29 giugno 2020 su Il Resto del Carlino Forlì
Qui in basso un breve estratto e a seguire le storie di Mario Zanatta, Agostina Gentile, Gisele Raisi, Maurizia Rossi Garcia.
Turismo delle radici, affettivo o di ritorno: sono vari i modi in cui ci si riferisce ai viaggi compiuti verso il nostro Paese da italiani e italo-discendenti residenti all’estero, per ritrovare origini e storie familiari, territori di provenienza, tradizioni culturali, prodotti artigianali ed eno-gastronomia. Un’idea per rinsaldare i legami con l’Italia e contribuire alla riscoperta di quei centri - in gran parte piccoli borghi - da cui i nostri connazionali sono partiti, negli anni, per cercare fortuna altrove. Stando alle recenti stime della Farnesina, questo modello turistico può interessare oggi un bacino potenziale tra i 60 e gli 80 milioni di persone. Discendenti di forlivesi e cesenati sono diffusi in particolare nel nord Europa e in America Latina.
È per queste ragioni che, nell’estate del post-Covid, da più parti si è tornati a parlare dell’opportunità di incentivare il turismo di ritorno per favorire la ripartenza del settore, uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria dei mesi scorsi. Il turismo affettivo compare infatti fra le 102 idee per il rilancio dell’Italia nel biennio 2020 – 2022 elaborate dalla task force guidata da Vittorio Colao, meglio note come ‘piano Colao’. Ed è stato menzionato anche in una proposta formulata, nei giorni scorsi, al Ministro dei Beni culturali Franceschini da Gian Marco Centinaio, ex Ministro dell’agricoltura e deputato della Lega.
L’obiettivo è convincere i connazionali a pianificare una vacanza in Italia che si trasformi in un viaggio disegnato sulla base della propria memoria familiare, offrendo tariffe e pacchetti competitivi grazie all’accordo con compagnie aeree, catene alberghiere, musei e luoghi di interesse culturale. Un ruolo importante è affidato alla rete diplomatico-consolare e agli Istituti di Cultura, che hanno il compito di promuovere all’estero il ‘brand Italia’ – come lo definisce il piano Colao – attraverso le sue eccellenze indiscusse.
"Negli ultimi anni, il Ministero degli Esteri è tornato in diverse occasioni a sottolineare l’importanza di incentivare il turismo delle radici", dichiara Gianfranco Coda, della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. "Ma i progetti finora presentati sono sempre risultati, a mio parere, così poco efficaci da non tradursi mai in un’azione concreta. Chissà che questa non sia la volta buona per dare una spinta decisiva a una strategia dalle ottime potenzialità".
Quattro storie di emiliano-romagnoli che hanno deciso di vivere all’estero. Quattro giovani imprenditori e lavoratori che hanno portato un po’ di Emilia-Romagna in un altro paese. Quattro voci che ci raccontano in prima persona le nuove emigrazioni.
Con la storia di Jonas, che da Monterenzio, un paese dell’Appennino bolognese, è andato a vivere a Berlino, si apre il ciclo di podcast “Del Mondo”, realizzato dal Servizio informazione dell’Assemblea legislativa in collaborazione con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo.
In questa prima puntata di una ventina di minuti, Jonas Brambati, 33 anni, che è a Berlino “per allargare il suo orizzonte professionale e non solo”, ci racconta come è la sua vita in Germania, le opportunità che offre vivere in una metropoli, lo stile di vita di una “città al centro della storia europea”. I congedi parentali, l’ex aeroporto divenuto parco cittadino, i locali dove ascoltare musica elettronica ‘liberamente’, la ‘salsa alla bolognese’ e le difficoltà nel comprare casa. Nonostante Berlino sia vicina alle coppie con i figli, Jonas, che è anche presidente dell’associazione Emilia-Romagna-Berlino, confessa che gli mancano i colli, “Bologna, io ce l’ho nel cuore”.
“Con questa iniziativa – commenta Marco Fabbri, presidente della Consulta, – vogliamo raccontare non solo i dati sull’emigrazione, ma anche i volti, le esperienze, le difficoltà, i successi delle centinaia di persone, tra i quali molti giovani, che sono andati a vivere all’estero. Le storie sono utili per far conoscere la nostra comunità emiliano-romagnola e possono aiutare anche chi è emigrato e sa di poter contare su una rete di oltre 90 associazioni”.
Per tutto il mese di maggio, ogni venerdì, uscirà una nuova puntata di “Del Mondo”.
Le prossime storie sono quelle di Fabio da Londra, Maria Chiara da Parigi e Valentina da San Francisco.
La storia di Fabio, economista trentottenne nella City di Londra, di origini ferraresi, è il secondo appuntamento del podcast “Del Mondo” che racconta gli expat dell’Emilia-Romagna. La serie realizzata dal Servizio informazione dell’Assemblea legislativa in collaborazione con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, raccoglie quattro storie di giovani imprenditori e lavoratori che hanno deciso di vivere all’estero e che ci raccontano perché e come l’hanno fatto.
Dalla provincia di Ferrara a Londra, passando per Francoforte e Bruxelles. La storia di Fabio Balboni svela una vera e propria vocazione per l’economia. La sua avventura inizia all’università di Bologna durante la specialistica in Scienze internazionali diplomatiche grazie ad uno stage alla Commissione europea. A Londra ci arriva poco dopo per il dottorato. Lì lavora prima per il ministero dell’Economia inglese e ora per l’Hsbc, un importante istituto bancario. Sotto il Big Ben trova anche l’amore. Ora è sposato e ha un figlio di tre anni, “perfettamente bilingue”, che però sa distinguere la vera lasagna italiana.
“Pensiamo che le comunità di emiliano-romagnoli nel mondo, le loro famiglie e i discendenti- spiega Valentina Stragliati, vice presidente della Consulta- siano risorse indispensabili per lo sviluppo economico, sociale e culturale non solo della nostra regione ma anche dei territori di insediamento”.
Per tutto il mese di maggio, ogni venerdì, uscirà una nuova puntata di “Del Mondo”. Le prossime storie sono quelle di Maria Chiara da Parigi e Valentina da San Francisco.