Emiliani nel mondo, quando gli emigrati eravamo noi: nasce il museo virtuale
FINALE EMILIA, CONCORDIA E DINTORNI - Emiliani nel mondo, quando gli emigrati eravamo noi: nasce il museo virtuale dell’emigrazione. Sono on line, riunite in un unico sito, le migliaia di storie che la Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo è riuscita a raccogliere per non dimenticare la nostra storia. Una storia fatta di sacrifici e successi, tragedie ed esperienza da sogno. Come quella di Clementina Tavernari di Concordia sul Secchia: rivoluzionaria nei moti del 1848, esiliata riparò in Brasile e fondò la colonia di Porto Real, diventando di casa l’imperatrice Maria Teresa Cristina di Borbone. Ci sono anche le storie collettive, come quella dei 350 che da Renazzo emigrarono in Massachusetts a partire dal 1892. Molti lavorarono nelle fattorie abbandonate della zona dedicandosi poi alla vendita ambulante di frutta e verdura, altri diventarono gioiellieri. A tutti loro oggi è dedicata una piazza del paese.
Ma nel Museo virtuale dell’emigrazione, MigrER ci sono anche i nostri cervelli in fuga, i ragazzi che qui hanno studiato e si sono laureati che per realizzare le loro ambizioni devono andare all’estero. Come ha fatto Giorgia Lupi, 38 anni, di Finale Emilia, che oggi è information designer a New York, dove lavora per Google, IBM, Starbucks, l’Onu, il MoMA. e ha fondato un filone di analisi dei dati, l’«umanesimo dei dati».
Il progetto, voluto dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, intende valorizzare le esperienze di chi ha abbandonato l’Emilia-Romagna per un paese straniero, senza però dimenticare le proprie origini. Nel sito, che raccoglie finora un centinaio di storie, è presente anche una sezione aggiungi la tua storia che permette ai giovani di interagire fra loro. Presto, poi, verrà inaugurata un’area riservata, una sorta di forum interno per avviare un dialogo sull’emigrazione e per mantenere vivo il tema.
“C’è stato un grande lavoro di squadra per concretizzare il progetto, che vuole soprattutto superare le distanze e coniugare il concetto di vecchia e nuova emigrazione”, ha detto Gian Luigi Molinari, presidente della Consulta, che ha poi illustrato l’importanza di divulgare il portale su tutto il territorio: “Sono in programma quattro appuntamenti, Forlimpopoli, Bologna, Parma e Piacenza, con scuole, comuni e università per diffondere MigrEr e farlo conoscere al massimo”.
Soddisfatto dell’iniziativa anche il vicepresidente della Consulta, Alessandro Cardinali che poi ricordato la vicenda dei fratelli Costa, partiti dalla provincia parmense e arrivati in Inghilterra, dove hanno fondato l’azienda “Costa caffè”, che adesso è diventata di proprietà della Coca Cola. Una storia di successo, l’ha definita Cardinali, che insegna che “andare via e partire non significa solo conoscere una nuova lingua o lavorare in un ambiente diverso, ma rappresenta una esperienza straordinaria”.
Da SulPanaro.net: https://www.sulpanaro.net/2019/11/emiliani-nel-mondo-quando-gli-emigrati-eravamo-noi-nasce-il-museo-virtuale/