La cicala, la formica e la farfalla


PUBBLICAZIONE | Articolo di Rosalba Sghedoni Rapini per il museo MIGRER
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PUBBLICAZIONE | Articolo di Rosalba Sghedoni Rapini per il museo MIGRER

Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende,
regala.
Gianni Rodari


Questa non è una favola, è una storia di emigrazione! “Un’altra?” direte voi, esperti lettori della Strenna. Sì, ed è anche una storia di guerra e di pavullesi e di un viaggio in Francia… e di un ritrovamento inatteso… e di un’emancipazione femminile… “Molta carne al fuoco!” direte voi. Eppure è così: chi ama le storie, come voi, sa bene quante se ne possano tirare fuori da una sola esistenza umana, figurarsi da tre, come in questo caso.

In sintesi, c’è la grande Storia (quella delle battaglie e degli eroi: quella con la S maiuscola), c’è la piccola storia (quella degli ultimi e dei dimenticati; quella con la s minuscola), ci sono Le Storie (alimentari, sociali, agricole, economiche). Infine, può capitare di imbattersi, a volte, in una Bella Storia, sottolineo “bella” e non mi vergogno ad utilizzare l’abusato aggettivo, come ha fatto anche Alessandro Manzoni: “Nell’atto però di chiudere lo scartafaccio, per riporlo, mi sapeva male che una storia così bella dovesse rimanersi tuttavia sconosciuta; perché, in quanto storia, può essere che al lettore ne paia altrimenti, ma a me era parsa bella, come dico; molto bella...”


I tre PERSONAGGI: Onofrio (1889- 1918), Giuseppe (1877- 1962) e Letizia Rapini (1903- 1992). La Cicala, La Formica e La Farfalla.

Le loro esistenze hanno lasciato tracce - confuse e frammentarie - nella narrazione familiare delle domeniche a lambrusco e crescentine della famiglia Rapini di Benedello. Onofrio, “un fannullone”, Giuseppe, “un gran lavoratore” e la più giovane, Letizia, quella letteralmente “sparita nel nulla” in America, “aveva avuto tre mariti”. Particolare che connota, nella cultura popolare, la donna pericolosa, la “lupa”, che “non è sazia .... giammai”..

Quella di Onofrio, narratologicamente parlando, è la storia di un “eroe cercatore” - direbbe Ezio Raimondi - in cerca di libertà, all’inseguimento del sogno americano, un giovane eroe della Prima Guerra Mondiale. “L’era andà là, in America, ma an gh’eva meja ‘na gran voja ‘d lavuree, alora al s’era mes a sunee al bumbarden”...

Quella di Giuseppe è la storia dell'eroe che si fa da sé”, “self made man”, che torna dalla miniera in Illinois con il suo peculium, per emanciparsi da una vita di povertà e scarsa soddisfazione, investe in terre e case, costruisce pozzi, dona generosamente. Una vita longeva e messa volontariamente in silenzio, però, quando il pudore di non essere “piò bon d’an gotta” gli dettò una tragica decisione nell’aprile 1962.

La storia di Letizia, mi piace vederla come quella di una rinascita, di un’emancipazione femminile. La fanciulla non è finita male, come la “Disperata”, protagonista della celebre canzone “Mamma mia, dammi cento lire”, colpevole di avere desiderato una vita diversa. Di là dall’Oceano, la vita della Farfalla prende una direzione autentica e gioiosa, ad un prezzo, però: cambiare nome e cognome, dimenticare padre, madre e fratelli e rimanere per sempre là.

È facile, oggi ricostruire un albero genealogico e una storia di immigrazione: innanzitutto attraverso le risorse - addirittura- online degli Archivi di Stato Italiani e degli archivi parrocchiali, poi attraverso i siti internet d’oltreoceano. Così, mi sono cimentata anch’io: ho trovato oltremare grande disponibilità e simpatia, sia in ricercatori e storici per passione, sia nei discendenti di Letizia. 

Ma partiamo da Benedello, in particolare da Domenico Antonio Rapini fu Luigi (1805 -1858). Suo figlio Giovanni, nato nel 1846, ha avuto due mogli e parecchi figli fra cui due maschi piuttosto curiosi: Giuseppe, modello “Formica”, e Onofrio, musicista, modello “Cicala”.

Scarica l'articolo e scopri le storie dei tre personaggi:

  • LA STORIA DI GIUSEPPE: LAVORO E MINIERA
  • LA STORIA DI ONOFRIO: MUSICA E GUERRA
  • LA STORIA DI LETIZIA: MATRIMONI E NUOVE IDENTITA'